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In un condominio popolare di via Damasco, a Bologna, tre ultrasettantenni regnano in contrastate. Sono l'astuta Wilma, la tirchia Mafalda e la golosa Nunzia. Imperfette e segnate da vite altrettanto imperfette - liti e meschinità, malattie proprie o di parenti, la difficoltà di far quadrare i conti - l'aspetto peggiore della loro quotidianità è probabilmente Carmela, l'inquilina del secondo piano, rumorosa e cafona. Una spina nel fianco che si aggiunge alle mille grane di sempre: un marito con l'Alzheimer, nipoti viziati, una figlia satanista e un figlio perduto. Purtroppo, quando la vita aggiunge ogni giorno un nuovo piccolo peso al fardello che ti porti sulle spalle, perdere l'equilibrio è un attimo. E in quell'attimo prendi in mano i fili del destino e ti accorgi che anche tu hai il potere di tirarli con decisione. O forse di tagliarli come le Parche. Variazione sui temi del Macbeth, noir urbano, commedia delle periferie: il romanzo di Marilù Oliva è tutto questo e molto di più. È una storia irresistibile che parla delle nostre convivenze difficili, delle nostre umanità confuse, dello scontro tra volontà e destino. Della vita che passa e che lasciamo indietro, e del prezzo da pagare per riprendercene almeno un po'.